Esperienze
Attualmente sono in formazione alla scuola di psicoterapia strategica integrata e sono specializzata in criminologia e scienze forensi. Grazie a questa specializzazione mi occupo anche di consulenze di parte.
Mi occupo di supporto psicologico in diverse aree, quali ad esempio ansia, stress, autostima. Mi occupo anche di violenze di genere e maltrattamenti.
Inoltre concentro il mio lavoro sulla gestione della nascita di un figlio, sia per il padre che per la madre, in coppia o separati. Allo stesso tempo offro un servizio di supporto psicologico per il lutto perinatale.
Se senti la necessità di intraprendere un percorso terapeutico, puoi contattarmi attraverso questa piattaforma online, ma sono disponibile anche nel mio studio privato a Roma Prati.
Offro uno spazio caldo ed accogliente per fare in modo che la persona possa sentirsi a proprio agio e con totale serenità.
"Conosci tutte le teorie. Domina tutte le tecniche. Tuttavia per toccare un'altra anima umana, devi semplicemente essere un'altra anima umana."- Carl Gustav Jung
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7 recensioni
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F
La Dottoressa è molto cortese ed empatica, ha saputo mettermi a mio agio durante le nostre visite,mi è venuta incontro concordando insieme i nostri appuntamenti ed è rimasta disponibile anche in caso di urgenze e cambi imprevisti.
C.I
E stata una veramente una scelta eccellente,ti fa sentire a proprio agio e ti tranquillizza in tutto. Sono rimasta pienamente soddisfatta . Consigliatissima
Fabiola D.
Impeccabile!
Ho trovato accoglienza, cortesia e ottima preparazione.
Consiglierei la specialista per l'empatia e la sensibilità nel trattare varie tematiche.
M.M.
Professionale, attenta e puntuale.
Spiegazioni dettagliate e Trattamento efficace.
Consigliata.
A.P
La dottoressa è molto attenta ad ogni minimo dettaglio ed è riuscita in poco tempo ha capire il mio disagio. Mi sono trovata molto bene.
La consiglio a tutti!
G.
La dottoressa è molto empatica, mi sono sentito subito a mio agio e dopo pochi minuti ha compreso il problema. Mi sono trovato bene perché riesco ad applicare ciò che apprendo anche fuori dallo studio e in altre aree della vita. La consiglio!
Risposte ai pazienti
ha risposto a 7 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, da circa un anno e mezzo sono in terapia con una psicoterapeuta.. ultimamente non riusciamo più ad essere sulla stessa lunghezza d’onda e proprio nelle ultime sedute mi sono sentita molto svalorizzata e non compresa. È da un po’ che mi rendo conto di non essere me stessa neanche in terapia, cerco sempre di reprimere qualsiasi emozione e razionalizzo tutti i miei pensieri. Questo chiaramente porta al fatto che tutto ciò che dico risulta meno grave di quanto effettivamente sia. È da quando ho 13 anni che ho problemi con l’autolesionismo e tendenze suicide, non è mai stata trovata una soluzione a ciò, semplicemente io con il tempo sono riuscita a gestire queste enormi pulsioni di morte che mi travolgono di tanto in tanto. Sono consapevole che la terapia è un luogo protetto, dove si suppone che io dia sfogo a tutto quello che mi pesa.. ma non riesco, c’è qualcosa in me che me lo impedisce, allo stesso modo in cui mi impedisce di concedermi la felicità in qualsiasi frangente. La mia psicologa mi ha detto che ho un umore deflesso e probabilmente mi servirà l’affiancamento psichiatrico.. sono arrabbiata con lei perché nonostante mi abbia detto ciò ancora non si è realizzato. Io lo capisco che voglia provare fino alla fine solo con la terapia ma c’è qualcosa proprio a livello fisiologico che non mi permette di stare bene e io sento veramente necessità di essere aiutata anche da una psichiatra.. Non ho parlato con la psicologa di nulla di ciò che ho scritto qui, come avete potuto appurare non riesco ad aprirmi completamente nè tanto meno a comunicare quando c’è un problema che implica l’inadeguatezza di qualcuno (in primis sempre io). Cosa posso fare? Non riesco veramente più a condurre questa vita, è un oscillazione costante tra studio ossessivo e collera, aggressività e voglia di farmi del male. Non so cosa fare nè tanto meno come dirlo alla mia psicologa.. pensavo di chiederle via messaggio se è possibile sospendere la terapia..
Cara utente, penso che la chiave di questo problema sia proprio esporre alla terapeuta questa difficoltà che lei sente, il fatto di non essere in linea, e di avere difficoltà ad esprimere se stessa, anche con la terapeuta. Se ha difficoltà a dirlo a parole, le consiglio di farlo su carta, o su un quaderno, che poi consegnerà alla terapeuta, o chissà, magari che le leggerà proprio lei.
Le auguro il meglio e la saluto,
Dott.ssa Francesca Viani
Buonasera sono una ragazza di 28 anni e da una settimana ho interrotto la mia relazione durata sette anni. Il mio ex ragazzo è fantastico , una bella persona ma negli ultimi due anni sentivo che qualcosa nel rapporto non stesse andando nel verso giusto. Ho iniziato a notare le differenze caratteriali, di obiettivi e di status sociale che spesso mi mettevano in imbarazzo. Inoltre, negli ultimi due anni ho iniziata a provare attrazione nei confronti di un altro uomo, con il quale ho intrattenuto un rapporto epistolare.
Il campanello di allarme è scaturito dal fatto che io non provassi più attrazione sessuale nei suoi confronti. I rapporti erano sporadici e “ obbligati”, non avevo mai voglia ( solo nei suoi confronti), i baci erano diminuiti, i gesti di affetto mi davano fastidio e i momenti di condivisioni che riguardassero la coppia si erano annullati ( uscivamo solo in comitiva perché lui da solo con me si annoiava ). L’assenza di desiderio mi ha fatto capire che alla mia età in un rapporto ci debba essere la passione , e che non potevo accontentarmi di un rapporto comodo ma che forse non era quello giusto per me.
La questione è che non ho sofferto. Non ho pianto, non sto male, porto avanti la mia vita piena di impegni con una strana tranquillità, come se nulla fosse accaduto.
A volte penso a lui, al fatto che magari vorrei raccontargli qualcosa di particolare che mi capita durante la giornata, ma oltre questo nulla più. Continuo a volergli un bene dell’anima. Ma è normale non soffrire per la fine di una relazione lunga sette anni?
Gentile utente, la sua è una reazione matura ed equilibrata, in quanto ha compreso che la relazione era finita e provare affetto per una persona con cui ha condiviso la sua vita per sette anni, indica ancora di più la sua condizione di equilibrio. Quindi, non si chieda come mai non prova nulla, anzi ne sia soddisfatta.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Francesca Viani
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